Benjamin Franklin. Intellettuale, politico, giornalista, patriota, scrittore, scienziato, parte integrante dell’immaginario collettivo per i suoi esperimenti con i fulmini e gli aquiloni. Insomma, uno dei più grandi e conosciuti geni dell’era moderna.
Ciò che non tutti sanno però è che, fra l’enorme mole delle sue opere in cui ha trattato quasi ogni aspetto dello scibile umano, egli si è occupato anche di miscelazione. Ha infatti dedicato un’ode a uno dei primi cocktail a base di rum, il punch.
Ecco il testo dell’ode:
“Boy, bring a bowl of China here,
Fill it with water cool and clear:
Decanter with Jamaica right
And spoon of silver, clean and bright.
Sugar twice-fin’d in piece cut,
Knife, sieve and glass in order put,
Bring forth the fragrant fruit and then,
We’re happy till the clock strikes ten.”
Che tradotto in italiano (spero che scuserete la mancanza di stile poetico nella mia traduzione) significa:
“Ragazzo, porta qui una grande zuppiera cinese,
Riempila con acqua fresca e chiara:
Mettici una buona dose di rum
E un cucchiaio d’argento, pulito e luminoso.
Mettici zucchero tagliato a pezzi,
Porta coltello, colino e bicchieri,
Porta avanti il frutto profumato e poi,
Saremo felici finché l’orologio non segnerà le dieci.”
Claudio Pierini